Il rito dell'acqua muta


SAN DEMETRIO CORONE (COSENZA) - Si celebrerà ancora con il rito greco-bizantino la Pasqua nei paesi dell’Unione Arberia. In questo periodo verranno celebrate le manifestazioni della Grande e Santa Settimana che rievocano i misteri della Passione, Morte e Risurrezione di Gesù: oggi, venerdì santo, giorno di lutto per la morte di Gesù e il sabato giorno in cui si annuncia la Resurrezione di Cristo.

A mezzanotte dello stesso giorno di sabato, nella piazza antistante la chiesa, viene acceso un grandissimo fuoco (vuole rappresentare la tentazione del diavolo) intorno al quale si accalcano tantissime persone che hanno il compito di spegnere, ed in modo del tutto singolare, il grosso falò, “il fuoco del demonio”: a gruppi di cinque o sei persone ci si reca, in silenzio, nella più vicina fontana pubblica (Croirì o Kanali i vieter) dove ci si riempie la bocca d’acqua e la si va a versare sul fuoco per spegnerlo. Durante il tragitto di ritorno, per non perdere l’acqua non si deve parlare anche se le “tentazioni” che arrivano soprattutto dai giovanotti del paese possono essere molte. Per questo motivo, alcune donne, le più anziane, sono munite di un lungo bastone detto “dikanique” con l’estremità biforcuta che molte volte è servito per l’occasione (si tramandano per detta cerimonia tanti aneddoti curiosi e molte teste... rotte); chi parla e lascia cadere l’acqua tenuta in bocca va incontro ai segni del diavolo (il fuoco che vuole rimanere acceso); la cerimonia è detta dell’Acqua Muta. E’ la stessa gente che da lì a poco, spento, tra danze e canti che ricordano ancora l’antico popolo albanese e l’eroe Giorgio Castriota Scanderberg difensore contro Maometto della cristianità, gli ultimi residui del fuoco, rinnova la millenaria tradizione del “Kristos Anesti” (Cristo è risorto).

Leggi qui la storia della Pasqua Italo-Albanese.

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