La fisica dell'acqua


In una notte di luna piena, un bambino emerge dalle acque di un lago e fa ritorno a casa. Si chiama Alessandro, ha sette anni, un'ossessione per la fisica meccanica e le dinamiche biologiche, oltre ad una strana fobia per l'acqua. Durante quella stessa notte, Alessandro ha sabotato i freni dell'auto dello zio Claudio, causando un incidente in cui restano coinvolti lui e la madre Giulia, insegnante di nuoto con la quale il piccolo vive da solo da quando è morto suo padre. Condotto in commissariato per far luce sulla vicenda, Alessandro dovrà spiegare i fatti più recenti e far riemergere i più remoti ricordi per comprendere le ragioni che lo hanno portato a quel tragico gesto.

Nell'indefinibile forma dell'acqua si muovono correnti contrastanti. Impulsi vitali, ideali di calma e di purezza si mescolano ad un fascino più oscuro, inquietante, in un flusso che, da L'Atalante a Il mistero dell'acqua, ha attratto tutti quei cineasti che di volta in volta vi hanno visto ondeggiare sogni, ricordi, ossessioni, traumi. In La fisica dell'acqua questo riflesso perturbante dell'elemento liquido chiama in causa la perdita dell'innocenza, a partire da una situazione che utilizza alcuni degli elementi tipici dell'acqua “matrigna” (la casa sul lago, la fobia per il nuoto, i riflessi inquietanti delle onde) all'interno di una storia che riguarda un bambino e il suo passato da dipanare come un mistero da risolvere.

La voce fuori campo di Alessandro ci immette da subito nella logica del protagonista, vincolandoci a seguire la storia attraverso il punto di vista di un bambino fuori dall'ordinario (piccolo biologo in erba e meccanico particolarmente pericoloso), eppure anche così tipicamente normale nelle sue gelosie e golosità. La sua mente introduce ad un mondo infantile costruito efficacemente, dove gli affetti per i parenti si reificano in un oggetto qualsiasi della casa, il senso di colpa si esprime irrazionalmente e le paure scorrono in superficie ma abitano sotterranee, fra le pieghe della memoria e della coscienza.

Ora, tale gioco mentale fra riflessi dei ricordi e piani di realtà cognitivi costruito dalla sceneggiatura, non trova purtroppo una precisa corrispondenza con la messa in scena, che appare in più occasioni confusa fra l'identificazione completa con lo sguardo del bambino e l'oggettivo resoconto degli eventi. Ma il tentativo, magari non sempre raffinato ma senza dubbio condotto in modo sobrio e coinvolgente, di utilizzare i principi della fisica e le teorie della psicanalisi per costruire una versione thriller e fanciullesca dell'Amleto shakespeariano, merita attenzione.

Attenzione e ammirazione, anche alla luce della sua travagliata storia produttiva, nella quale si possono leggere in profondità tutte le difficoltà che possa comportare nel nostro sistema produttivo una storia che sfugga alle acque placide e melliflue dei racconti più convenzionali sulla famiglia.

Il film "La fisica dell'acqua" esce nelle sale cinematigrafiche domani, 30 aprile 2010, con Claudio Amendola e Paola Cortellesi, diretti da Felice Farina.

Il trailer









Acqua e potere

Dal blog Approdi:

Acqua e potere
100.000 firme in due giorni sui quesiti referendari per l’acqua pubblica.

Stefano Rodotà, non un agitato movimentista, ma un severo professore, autore insieme al costituzionalista Gaetano Azzariti dei quesiti, sottolinea:

Questo significa almeno quattro cose: esistono grandi temi sui quali è possibile mobilitare le persone; la disaffezione per la politica è l’effetto di una politica drammaticamente impoverita; è possibile modificare l’agenda politica con iniziative mirate e fondate sull’azione collettiva; la leadership, pure nel tempo dell’immagine trionfante, non si identifica necessariamente con la personalizzazione o con il carisma, vero o presunto che sia. … Questa vicenda storica ci ricorda che il tema dell’acqua è sempre stato intrecciato con quello del potere, e proprio con poteri assai forti si devono ora fare i conti: questo referendum si distingue da tutti quelli che l’hanno preceduto perché riguarda l’assetto e la distribuzione del potere in una materia decisiva per la vita delle persone.

Occuparsi oggi dell’acqua e considerarla fra i beni comuni significa occuparsi del governo del mondo, delle relazioni con il potere. E chi deleghiamo a rappresentarci deve sapere che “quando si è di fronte a un bene comune bisogna ripensare il pubblico non rifugiarsi nel privato”. Ma non c’è solo la nostra di acqua. Domani parteciperanno all’assemblea dell’Enel come “azionisti critici” il vescovo Luis Infanti e i leader del movimento Patagonia Sin Represas per difendere la Patagonia cilena dalle enormi dighe progettate da Endesa.

L’Enel ha acquistito Endesa, diventando così azionista di maggioranza dell’impresa Hydroaisèn, proprietaria di diritti dell’acqua e promotrice del progetto delle dighe. Patagonia sin represas è il movimento che vi si oppone considerandolo una grave minaccia per l’integrità ambientale di un territorio unico al mondo, ma la sua azione si salda con la campagna per la rinazionalizzazione dell’acqua in Cile, che fu venduta ai privati dal regime militare. Quindi il tema dell’acqua pubblica ci riguarda e sarà sempre più una discriminante rispetto alla capacità di risposte che la politica saprà dare verso la nostra narrazione futura.

Per chi volesse saperne di più, il documentato articolo di Paolo Hutter su questa vicenda.

L'acqua parla

L'acqua parla. Un bellissimo progetto tipografico per la Giornata Mondiale dell'Acqua.

Solidarités International: Water talks from La Boite Concept on Vimeo.







Il paradiso degli squali

Le immagini tratte dal documentario «Il paradiso degli squali», in onda giovedì 22 alle 21 su Nat Geo Wild (canale 405 di Sky) in occasione della Giornata della Terra. Le immagini sono state realizzate dal team di ricercatori guidati da Enric Sala in un angolo remoto delle isole Sporadi Equatoriali dove gli uomini raramente si avventurano. In questa zona la presenza di squali è in proporzione dieci volte più elevata rispetto a qualunque altra area degli oceani (Nat Geo Wild).

Per vedere l'intera galleria clicca qui.

Allarme acqua potabili italiane

Un comitato scientifico incaricato dalla Commissione europea lancia l'allarme sulla qualità delle acque potabili italiane. Nelle tubazioni elementi tollerati dagli adulti ma pericolosi per i bambini e i giovani nell'età dello sviluppo.

BRUXELLES - Neonati e ragazzi corrono rischi nel bere acqua che viene dai rubinetti delle case italiane, contaminata - a quanto pare - da arsenico, boro e fluoruro che, in alcune Regioni, superano di cinque volte i livelli consentiti dalle norme europee. Ad dirlo è il comitato scientifico incaricato dalla Commissione Ue di dare un parere sulle acque potabili nel nostro Paese. E' stato il risultato di una analisi delle tubazioni lungo le quali scorrono livelli di sostanze tossiche che, se non sono immediatamente pericolose per gli adulti, pongono però dei rischi per i ragazzi in età dello sviluppo e soprattutto per i neonati.

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Liberiamo l'acqua - Raccolta firme


I tre quesiti vogliono abrogare la vergognosa legge approvata dall’attuale governo lnel novembre 2009 e le norme approvate da altri governi in passato che andavano nella stessa direzione, quella di considerare l’acqua una merce e la sua gestione finalizzata a produrre profitti.

Dal punto di vista normativo, l’approvazione dei tre quesiti rimanderà, per l’affidamento del servizio idrico integrato, al vigente art. 114 del Decreto Legislativo n. 267/2000.

Tale articolo prevede il ricorso alle aziende speciali o, in ogni caso, ad enti di diritto pubblico che qualificano il servizio idrico come strutturalmente e funzionalmente “privo di rilevanza economica”, servizio di interesse generale e privo di profitti nella sua erogazione.

Verrebbero poste le premesse migliori per l’approvazione della legge d’iniziativa popolare, già consegnata al Parlamento nel 2007 dal Forum italiano dei movimenti per l’acqua, corredata da oltre 400.000 firme di cittadini. E si riaprirebbe sui territori la discussione e il confronto sulla rifondazione di un nuovo modello di pubblico, che può definirsi tale solo se costruito sulla democrazia partecipativa, il controllo democratico e la partecipazione diretta dei lavoratori, dei cittadini e delle comunità locali.


Vogliamo togliere l’acqua dal mercato e i profitti dall’acqua.

Vogliamo restituire questo bene comune alla gestione condivisa dei territori.

Per garantirne l’accesso a tutte e tutti. Per tutelarlo come bene collettivo.

Per conservarlo per le future generazioni.

Il terrore del fiume, Mr Asbo

Non lasciatevi ingannare dalla bellezza del cigno, nessuna favola e nessun incantesimo.

Mr Asbo, questo il nome del cigno, è il terrore del fiume Cam, vicino Cambridge. E' un esemplare particolarmente aggressivo che terrorizza tutti con i suoi attacchi furiosi.

Siano essi canottieri che praticano questo sport lungo il fiume, piuttosto che gli animali (cani in particolari) che si permettono di affacciarsi lungo le sponde. Si racconta anche di atleti talmente impauriti da lasciare l'attività per evitare lividi e tagli a colpi di becco sul corpo.

Ora il portavoce dell'associazione di canottaggio di Cambridge, Bill Key, ha invocato l'intervento della regina Elisabetta, per tradizione proprietaria di tutti i cigni del regno. Sarà la sovrana inglese a decidere se giustiziarlo o
meno (Foto Kikapress)


Il lago dei miracoli senza pesci

E' il luogo che il Vangelo ricorda come quello in cui Gesù visse e predicò e soprattutto fece il miracolo di colmare, con una straordinaria quantità di pesci, le reti degli apostoli. Ma ora il lago di Tiberiade rischia di rimanere senza fauna ittica. E' allarme in Israele, e il governo corre ai ripari autorizzando un piano di emergenza che vieta la pesca per i prossimi due anni, durante i quali la popolazione ittica sarà ricostituita sia con la crescita naturale, sia riversando nel lago pesci provenienti da altre località.

Nel lago, il più grande specchio d'acqua dolce dello Stato di Israele, a metà strada verso le alture del Golan, vivono ventitrè tipi di pesci. Ai tempi di Cristo, in realtà si credeva che ce ne fossero 153, praticamente tutte quelle allora conosciute.


Il lago, che è lungo circa 22 chilometri (da nord a sud) e largo 13 chilometri e mezzo (da ovest a est), è il principale serbatoio di acqua dolce di Israele. Un eccesso di pesca e una insufficiente quantità di piogge da diversi anni hanno turbato seriamente l'equilibrio ecologico, anche con preoccupanti fenomeni di inquinamento. La situazione è stata ritenuta così grave da richiedere perciò l'intervento stesso del governo, che si è impegnato a indennizzare i pescatori del lago per i danni economici che subiranno.

Il depauperamento delle risorse ittiche del lago, ha detto il premier Benyamin Netanyahu, "mi preoccupa. Io mi ricordo che da ragazzo pescavo nel lago e la pesca era abbondante e che i pesci erano squisiti. E' importante assicurare al Paese ottimi pesci e acqua di qualità". La decisione del governo, per gli israeliani come anche per pellegrini e turisti, significa che per i prossimi due anni almeno sparirà dai menu dei ristoranti il popolarissimo pesce che porta il nome di San Pietro.

L'acqua del vicino...

L'acqua è troppo salata




Cara
acqua, quanto ci costi. Il servizio idrico è troppo salato, secondo l'Associazione Famiglie Numerose. Che lancia l'allarme contro le bollette dell'acqua troppo alte, chiedendo alle autorità competenti di tenere in considerazione il reddito e il numero dei componenti del nucleo familiare. Roberto Vitali, coordinatore provinciale della sezione cremonese dell'associazione, si è fatto portavoce delle richieste di tante famiglie con diversi figli a carico, esasperate dai costi troppo elevati da sostenere. Ha quindi lanciato l'appello all'Autorità d'Ambito Territoriale Ottimale e alla Provincia di Cremona, affinché vengano adottati criteri più equi e gli enti competenti «si assumano l'impegno di adottare correttivi alla tariffa, tenendo conto delle istanze delle famiglie numerose e di quelle con condizioni reddituali più svantaggiate. Auspichiamo che in futuro cambi qualcosa, perché diversamente si creano disparità con cittadini di serie A e di serie B».

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Piovra cleptomane

A largo di Wellington in Nuova Zelanda una piovra si impossessa della videocamera accesa di un sub e scappa. Scatta l'inseguimento e l'animale, improvvisato operatore, ci regala immagini mozzafiato.



Il rito dell'acqua muta


SAN DEMETRIO CORONE (COSENZA) - Si celebrerà ancora con il rito greco-bizantino la Pasqua nei paesi dell’Unione Arberia. In questo periodo verranno celebrate le manifestazioni della Grande e Santa Settimana che rievocano i misteri della Passione, Morte e Risurrezione di Gesù: oggi, venerdì santo, giorno di lutto per la morte di Gesù e il sabato giorno in cui si annuncia la Resurrezione di Cristo.

A mezzanotte dello stesso giorno di sabato, nella piazza antistante la chiesa, viene acceso un grandissimo fuoco (vuole rappresentare la tentazione del diavolo) intorno al quale si accalcano tantissime persone che hanno il compito di spegnere, ed in modo del tutto singolare, il grosso falò, “il fuoco del demonio”: a gruppi di cinque o sei persone ci si reca, in silenzio, nella più vicina fontana pubblica (Croirì o Kanali i vieter) dove ci si riempie la bocca d’acqua e la si va a versare sul fuoco per spegnerlo. Durante il tragitto di ritorno, per non perdere l’acqua non si deve parlare anche se le “tentazioni” che arrivano soprattutto dai giovanotti del paese possono essere molte. Per questo motivo, alcune donne, le più anziane, sono munite di un lungo bastone detto “dikanique” con l’estremità biforcuta che molte volte è servito per l’occasione (si tramandano per detta cerimonia tanti aneddoti curiosi e molte teste... rotte); chi parla e lascia cadere l’acqua tenuta in bocca va incontro ai segni del diavolo (il fuoco che vuole rimanere acceso); la cerimonia è detta dell’Acqua Muta. E’ la stessa gente che da lì a poco, spento, tra danze e canti che ricordano ancora l’antico popolo albanese e l’eroe Giorgio Castriota Scanderberg difensore contro Maometto della cristianità, gli ultimi residui del fuoco, rinnova la millenaria tradizione del “Kristos Anesti” (Cristo è risorto).

Leggi qui la storia della Pasqua Italo-Albanese.