La casta dell'acqua


La privatizzazione dell’acqua non è andata giù a parecchi italiani. Tanto che il popolo degli scontenti si è dato appuntamento il 20 marzo a Roma per una manifestazione nazionale che vuole chiedere a gran voce al «palazzo» di fare un passo indietro e riportare le risorse idriche sotto il controllo pubblico.

La tesi del libro, (La casta dell’acqua, ed. Nuovi Mondi, 12 euro) è che il dibattito sulla scelta tra gestione pubblica e privata dell’acqua perde di vista il vero problema, l’assenza di regole e parametri che obblighino a una gestione sana dell’oro blu, e la mancanza di un controllore dotato di competenze e poteri di intervento per controllare chi ha in mano gli acquedotti e sanzionare disservizi e storture. La riforma varata nel ’94 ha diviso l’Italia in 91 zone grosso modo corrispondenti alle province e affidato questo compito agli «Ato», una sorta di mini-parlamentini formati dai rappresentanti dei comuni della zona. «Altre poltrone per politici locali - spiega Marino - che costano ai cittadini quasi 50 milioni di euro l’anno e si sono dimostrati incapaci di assolvere ai propri compiti. Nei consigli d’amministrazione delle società che avrebbero il compito di controllare ci sono esponenti della stessa maggioranza che nomina (e domina) gli Ato. E infatti, nonostante i disservizi, raramente dagli Ato arrivano serie contestazioni ai gestori».

Fonte: Corriere.it



TVB - Ti voglio bere


Tvb, non è solo la più comune abbreviazione del "ti voglio bene" dei messaggi, ma ha assunto un nuovo significato "TI VOGLIO BERE".

Dal sito ufficiale citiamo
"È un'onda che avanza, sempre più veloce. A spazzar via pregiudizi e disinformazione. Arriva nelle famiglie, nelle scuole, nei locali pubblici e nelle sedi amministrative, con una dichiarazione, d'amore e di intenti: T.V.B. Ti voglio bere. Destinataria? L'acqua. Del rubinetto. Perché è sicura, controllata, ecologica e conveniente: per te e per il Pianeta."


Per leggere tutte le info, iniziative, immagini clicca qui.



Rischio estinzione per il pesce dalla faccia triste

Dopo la nuova scoperta del Cetriolo di mare ora arriva un allarme dai fondali dell'Australia. E' a rischio estinzione il Blobfish (Psychrolutes Marcidus), detto pesce dalla faccia triste. Ha una dimesione massima di 30 cm vive a profondià comprese fra 600 m e 1200 m. E' un pesce innocuo endemico dell'Austriale e Nuova Zelanda, ha pinne raggiate e carne di consistenza gelatinosa, "galleggia" sul fondale marino senza spendere energie per nuotare.
La pesca a strascico sta causando la sua estinzione.








Il cetriolo di mare

13 gen - E' uno degli essere scoperti recentemente dal British Antartic Survey, un particolare tipo di cetriolo di mare.



La battaglia dell'acqua

Dal blog di Beppe Grillo "Ho parlato al telefono con Nichi Vendola. Mi ha dato la sua parola che l'acquedotto pugliese, il più grande d'Europa, sarà pubblico nella proprietà e nella gestione (quindi dei cittadini) se lui verrà eletto presidente di Regione. Una medaglia da appuntare al petto. La battaglia dell'acqua è solo al suo inizio. La vinceranno i cittadini con l'elmetto. "




I ghiacciai dell'Himalaya non si sciolgono più

Scusate, ci siamo sbagliati: faremo meglio i conti. L'Ipcc (Gruppo intergovernativo dell'Onu sul cambiamento climatico), premio Nobel per la pace nel 2007, ha presentato le proprie scuse all'India, il cui governo aveva vivamente protestato per una previsione catastrofica. Nel 2007 l'Ipcc aveva infatti previsto che, se la tendenza al riscaldamento climatico resta quella attuale, i ghiacciai dell'Himalaya si scioglieranno entro il 2035, e forse anche prima. Sconvolgendo le vite di circa 2 miliardi di persone che vivono con l'acqua che scende dalla catena montuosa più alta del mondo.



In Australia vietate le bottigliette d'acqua.



La cittadina di Bundanoon, in Australia, ha deciso di bandire le bottiglie di plastica. La storica decisione, la prima al mondo che coinvolge democraticamente un’ intera cittadina, è stata presa dal consiglio comunale con 2 soli voti contrari su 352 votanti. Uno dei motivi che ha portato a questa decisione è stato il fatto che una compagnia voleva estrarre acqua da una falda acquifera sotto la cittadina, imbottigliarla a Sidney e riportarla indietro in bottiglie per la vendita. Questo ha fatto rendere conto ai cittadini del grosso impatto ambientale causato da questi traffici inutili. Una novità da elogiare che aiuta l’ambiente e riduce l’inquinamento derivato dalla produzione delle bottiglie, ma anche quello derivato dal trasporto dell’acqua.



Il freddo che ghiaccia i mari


Il freddo e la neve degli utlimi giorni hanno creato enormi disagi alla navigazione. Da Stoccolma, nonostante gli spessi lastroni di ghiaccio, in inverno non si fermano le corse dei traghetti dalla Svezia alla Finlandia che avanzano a rilento sul mar Baltico parzialmente gelato.



Dall'alluvione al Mediterraneo


La rivista scientifica Nature ha ricostruito l'alluvione che più di 5 milioni di anni fa originò il Mediterraneo.

Secondo gli scienziati, infatti, quando (nell’era geologica dello Zancleano) le acque dell’Atlantico sono riuscite a fluire nuovamente attraverso lo stretto di Gibilterra in quella che ormai era sostanzialmente una valle disseccata, si è verificata una vera e propria inondazione catastrofica. Il livello del mare si è alzato rapidamente, con picchi massimi di 10 metri al giorno, e in breve tempo il bacino ha accolto il 90 per cento delle sue acque. Così, tramite l'alluvione Zancleana, il Mediterraneo è tornato a essere un mare.


Il tutto in un periodo molto breve, al massimo due anni.


Per approfondimenti leggere qui.

Acqua in pericolo



Su un fianco - La petroliera battente bandiera liberiana Voge Trust, con a bordo oltre 20 mila tonnellate di greggio, si è inclinata sul fianco sinistro mentre era in navigazione verso il porto keniano di Mombasa (Ap)