Il mondo è nato con acqua, frutta, pesce, lavoro, sesso, musica


Si terrà a Milano in Piazza Lima il 27 Maggio dalle 10.30 alle 21.00 il primo evento milanese della campagna IO NON ME NE FREGO lanciata da COOPI. Sono moltissimi i perché è giusto rinnovare l’impegno alla lotta alla povertà.

Oltre 140 milioni di bambini al mondo soffrono di malnutrizione. Ogni anno 1 milione e mezzo di donne muore per cause legate al parto o alla gravidanza. Ci sono più di 25 milioni di “rifugiati ambientali”, vittime di siccità, erosione del suolo, desertificazione e deforestazione. Ma non possono essere solo i dati a parlare. É giusto che tutti coloro che vogliono lottare contro la povertà abbiano la possibilità di dire la loro. Di esprimere il loro personale perché.

Ringo, direttore di Virgin Radio, non se ne frega perchè "Il mondo è nato con acqua, frutta, pesce, lavoro, sesso, musica... e nessuno deve essere povero di tutto ciò!! cioè la vita!"


Nell'oceano c'è meno acqua


Quanto è alto il cielo? A questo quesito gli scienziati hanno diverse risposte, anche se le informazioni sugli strati più alti dell'atmosfera differiscono abbondantemente tra loro. Ora però, grazie a uno studio dei ricercatori della Woods Hole Oceanographic Institution del Massachussets (Whoi), c'è un responso a un altro vecchio interrogativo: «Quanto è profondo l'oceano?». E oltre a questo, l'istituto in questione risponde anche una secondo dubbio: «Qual è il volume dell'oceano?» Ebbene, secondo i nuovi calcoli gli oceani contengono meno acqua del previsto: «solo» 1.332 miliardi di chilometri cubi.

IL CALCOLO - Il conto è stato fatto da Matthew Charette, del Dipartimento di marina e geochimica presso il Whoi. «Se vuoi sapere il volume d'acqua del pianeta, fai una ricerca su Google e ottieni cinque risultati differenti» dice lo scienziato. «La maggior parte fa riferimento a valori datati 30-40 anni fa». Fino a oggi. Charette, assieme al geofisico Walter H. F. Smith dell'Agenzia per le ricerche oceaniche ed atmosferiche (NOAA), ha infatti utilizzato i dati satellitari per determinare i valori riguardanti il volume degli oceani. La risposta: la quantità totale di acqua presente negli oceani risulta, come detto, essere pari ad un volume di circa 1.332 miliardi di chilometri cubi.

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Qualità delle acque, pubblicato il Rapporto nazionale dell'ISPRA

L’ISPRA, Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale, ha pubblicato il Rapporto “Monitoraggio nazionale dei pesticidi nelle acque”, sulla base delle informazioni fornite dalle Regioni e dalle Agenzie regionali e provinciali per la protezione dell’ambiente.

Le sostanze più comunemente rilevate dalla rete di controllo ambientale nelle acque superficiali e sotterranee italiane sono fungicidi, insetticidi ma soprattutto erbicidi: 118 i tipi di pesticidi rinvenuti, concepiti per combattere gli organismi nocivi ma potenzialmente pericolosi anche per l’uomo. Si tratta di prodotti usati in agricoltura ma che, a causa delle piogge, vengono trasportati dal suolo alle acque sotterranee e superficiali.

In realtà la rete ambientale è finalizzata alla salvaguardia degli ecosistemi acquatici e non al controllo delle acque utilizzate per scopo potabile, ma queste ultime spesso attingono agli stessi corpi idrici. Inoltre l’uomo può essere esposto indirettamente ai contaminanti, attraverso la catena alimentare.

Nel biennio 2007 – 2008 sono stati valutati 19.201 campioni, provenienti dalle 18 regioni che hanno trasmesso i dati. Il monitoraggio risulta più efficace al nord, mentre al centro-sud è spesso limitato a poche sostanze. Nel 2008 le indagini hanno riguardato 3.136 punti di campionamento e 9.531 campioni. Sono stati rinvenuti residui di pesticidi nel 47,9% dei 1.082 punti di monitoraggio delle acque superficiali, nel 31,7% dei casi con concentrazioni superiori ai limiti delle acque potabili. Nelle acque sotterranee contaminato il 27% dei 2.054 punti, nel 15% dei casi con concentrazioni superiori ai limiti.

Per quanto riguarda i livelli di contaminazione, la qualità delle acque risultante dal monitoraggio può essere determinato per confronto con i limiti stabiliti dalle normative di riferimento.

Per le acque potabili, è la direttiva 98/83/CE del 3 novembre 1998 a stabilire i parametri da valutare per la qualità delle acque destinate al consum umano. Riguardo alle acque superficiali la direttiva 2008/105/CE stabilisce gli standard di qualità ambientale (SQA) per 33 sostanze prioritarie, tra cui alcuni pesticidi.

Per l'immissione in commercio di prodotti fitosanitari la normativa stabilisce che l'autorizzazione sia concessa quando la concentrazione prevista della sostanza, nelle acque superficiali destinate al consumo umano, non superi il valore previsto dalla direttiva 98/83/CE.

Fonte: Ispra

Whale watching a un passo da casa


Sono le creature più misteriose degli abissi. Protagonisti di sagre leggendarie e bestseller della letteratura mondiale, li abbiamo visti piroettare davanti a platee entusiaste di bambini nei parchi acquatici o esibirsi in danze enigmatiche nei documentari sul mondo marino. Ma incontrarli in natura non è poi così difficile: sono ben otto le specie di cetacei che popolano i mari italiani. Osservarli nel loro habitat è possibile grazie al whalewatching, un'emozionante escursione in mare aperto, su barche a vela o a motore, in compagnia di biologi marini e naturalisti.

Una pratica ormai diffusa anche nel mare nostrum, Italia in primis. Importato dall'America da una decina d'anni, è un fenomeno che riscontra successo crescente, anche per la sua capacità di coniugare divertimento e divulgazione scientifica. Un aiuto per la ricerca, poi: a volte i partecipanti sono coinvolti nelle attività di identificazione e schedatura dei mammiferi e il costo dell'escursione serve a finanziare gli studi. Pelagie, Bocca di Bonifacio, Canale di Sicilia, Santuario dei cetacei, Ischia: sono tantissimi i luoghi dove è possibile praticarlo. L'emozione è assicurata: basta armarsi di pazienza e aguzzare i cinque sensi.

Istruzioni di viaggio. Improvvisarsi whalewatchers non è facile: è necessaria un po' di esperienza per abituare gli occhi a percepire il minimo movimento. Il consiglio degli esperti è non fissare lo sguardo verso un'unica direzione, ma spaziare sulla superficie del mare. Le regole d'oro dell'osservatore naturalista sono due: arrecare il minor disturbo possibile ai mammiferi marini e imparare a riconoscere i segni dell'avvistamento. Soffi, dorsi, pinne e "splashs" sono gli indizi principali. Il periodo migliore per vederli va da aprile a ottobre. In Italia sono più di dieci le associazioni e i centri di ricerca che offrono ai turisti l'appassionante avventura sulle rotte dei cetacei. Le formule sono diverse: minicrociere, eco-camp o semplicemente escursioni di mezza giornata. La carrellata.

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500 pesci fuor d'acqua



Il sogno di far "vivere" i pesci fuori dall'acqua è riuscito a Donatella Zarotti che ne ha portati 550 all'ombra del Duomo di Parma. Arte durante Cibus, nel mare degli stand con "Pesce azzurro Cefalù" poi nel cuore della città con altri pesci.
Così dall'Isola d'oro della imprenditrice parmigiana sono arrivate le creature argentate di Dario Ghibaudo uno dei più interessanti artisti contemporanei.
Il branco , fantasioso, immaginifico è visibile a TPalazzo fino al 13 sera. Un omaggio di altissima qualità al pesce, alla natura, ma anche un omaggio all'arte che quando è autentica è una sfida quotidiana, uno spostare l'orizzonte sempre più in là, esattamente come l'imprenditoria.

Leggi nel blog il perchè di questa mostra.






Il pesce volante che corre

Ha una pinna sul petto che gli permette di sollevarsi dall'acqua anche di 200 metri mentre è la coda - che sbatte 70 volte al secondo - a consentirgli di restare in volo. Il video è stato ripreso da un battello giapponese






Vulcani: la cenere buona che fertilizza gli oceani


NON tutta la polvere vulcanica viene per nuocere. O almeno questo è ciò che sostengono gli scienziati del Monterey Bay Aquarium Research Institute, in California, secondo i quali "nel lungo periodo gli oceani trarranno un enorme beneficio dall'eruzione del vulcano islandese".

Con queste parole Ken Johnson ha commentato i risultati di una ricerca che dimostra come, tra una decina d'anni, le distese azzurre del pianeta dovranno dire grazie proprio al fenomeno naturale che per settimane ha paralizzato gli aeroporti di tutto il mondo.

Questo perché, spiega lo scienziato, circa il 30% degli oceani è povero di ferro, sostanza contenuta in abbondanza proprio nella polvere del vulcano Eyjafjallajökul. Nei prossimi anni, quando la polvere si sarà depositata del tutto, mescolando nel bene e nel male le sue sostanze a terra e mari, la sua azione fertilizzante sarà, è proprio il caso di dirlo, una "manna dal cielo".

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